Fondazione Leaf entra in classe per parlare di acquisti responsabili e tutela del pianeta
Futuri chef e responsabili di sala a lezione di sostenibilità con Fondazione Leaf. Fondazione Leaf, fondazione fiorentina nata con l’obiettivo di guidare le aziende verso una filosofia e strategia di business responsabile ha incontrato gli studenti di alcune classi terze e quarte dell’istituto alberghiero Bernardo Buontalenti di Firenze per parlare loro di cambiamenti climatici e scelte etiche nel settore della moda. I principali stakeholder di Fondazione Leaf infatti sono le aziende dei settori accessori, pelletteria e calzature di lusso per orientarle verso scelte aziendali più sostenibili sia dal punto di vista etico, sociale che ambientale ma per attivare un cambiamento reale e durato nei processi produttivi, il primo passo da fare è sensibilizzare i consumatori, renderli consapevoli e informati dell’impatto che i comportamenti d’acquisto quotidiani hanno sull’ambiente che ci circonda. Da qui l’idea di portare la sostenibilità in classe.
“Quando abbiamo proposto delle lezioni sul tema della sostenibilità nelle scuole abbiamo riscontrato grande interesse da parte dei dirigenti scolastici e dai professori ma sono soprattutto gli studenti a dimostrarsi maggiormente incuriositi e attenti, fanno domande e si lasciano coinvolgere dalle nostre lezioni, dopotutto la sostenibilità è un tema che riguarda direttamente i futuri cuochi chef che si troveranno da grandi a fare scelte che riguardano il consumo di cibo, gli scarti, e la loro provenienza”, ha commentato Mimma Dardano di Fondazione Leaf. Durante le lezioni i ragazzi scoprono quanta acqua serve per produrre un paio di jeans, che viaggio fa un capo di moda acquistato online e poi restituito e dove va a finire, quanti alberi dovrebbero essere piantati per compensare l’impatto che ha un reso sull’ambiente. “Il Fast fashion– ha aggiunto Mimma – ha rivoluzionato il modo in cui vestiamo, è talmente entrato nella nostra ordinarietà che per i giovani è nomale usare una maglietta per due o tre mesi al massimo e poi buttarla per prenderne una nuova, ma questo ha un costo, e se quello economico “sembra” conveniente, il costo che il pianeta paga per tutto ciò è altissimo in termini di uso sconsiderato di materie prime e di produzione di rifiuti. Le nuove generazioni però sono molto più sensibili verso i problemi legati al cambiamento climatico e alla tutela dell’ambiente. Sono loro, i giovani, gli studenti, dopotutto a poter fare la differenza stimolando un cambiamento reale anche nelle abitudini quotidiane. Non da domani ma da oggi”.
Quello di oggi all’istituto Alberghiero Buontalenti è stato il secondo appuntamento con protagonista la sostenibilità, il prossimo sarà con gli studenti del Saffi il 23 aprile.